Ci sarà un lungo periodo di silenzio sulla storia di Solesino fino a quando il primo documento scritto in cui compare Solesino è l’investitura che nel 944 il Papa Martino III fa al vescovo di Adria di una serie di beni da questi posseduti in diverse località , tra cui “Silicici”, come allora era chiamato. Con il nome di Sulicino compare anche in un altro documento nel 1077, con il quale l’imperatore Enrico IV conferma i beni a Ugo e Folco d’Este ed è in questo periodo che il villaggio di Solesino passa agli Estensi per diritto ereditario e da allora è influenzato dalle vicende della Casa Estense. Il Marchese d’Este, Azzo II, consolidava poi la sua potenza economica con il matrimonio con Canizza, figlia di Guelfo II duca d’Altorf e signore di Ravensburg, che gli portava in dote la cosiddetta Corte Esilina, cioè a Solesino, composta da 1100 mansi, pari a circa 22 mila campi. Quella che veniva chiamata Corte Solesina era una delle più estese del feudo degli Estensi e comprendeva, oltre a Solesino, Vescovana, Sant' Elena e Stanghella.
Beni questi che furono oggetto di conferme imperiali, come quella che Enrico IV fece ai figli del marchese Azzo II, Ugo II e Folco II.
Ogni pretesa del ramo tedesco fu definitivamente messa a tacere da un documento del 1154 con il quale ai Marchesi d’Este vengono confermati i beni di Este, Solesino, Arquà e Marendole. Cessate le controversie con i tedeschi, alla morte di Folco II nel 1178 si aprirono problemi di successione, definiti poi da Torello, nobile e potente ferrarese, chiamato in qualità di arbitro della contesa. Nella sentenza redatta in Solesino e trascritta da Pegoraro si legge: “Nel nome di Cristo, così sia. Nell’anno della Natività del Signore 1178 al tempo di Alessandro Papa e di federico Imperatore al principiare del mese di giugno, nella indizione XV, nel villaggio di Solesino, io Torello, fatta la cognizione e udita la volontà dei Marchesi ecc.. stabilisco … che Bonifazio tripartisca Este con Solesino e la Pieve di Villa. La prima scelta sia del Marchese Alberto, la seconda del marchese Obizzo e la terza di Bonifazio e questa divisione si faccia coi vassalli, masnade, terre, acque ed altre cose …”
In un secondo tempo ci fu un dominio di Padova, successivamente quello di Venezia ; finchè il tragico secondo conflitto mondiale, a cui fa seguito la ricostruzione ed il miracolo economico, a costituire anche per Solesino, di difficili situazioni vissute dall’intera nazione. Alla fine degli anni ’50, le migliorate condizioni economiche generali permisero una progressiva rinascita economica anche in questo comune, con una incentivazione delle attività commerciali, artigianali ed industriali. La secolare attitudine dei solesinesi di sapersi industriare anche per far fronte ad un territorio poco adatto ad una produttiva coltivazione, ha sviluppato una non comune capacità di dar vita ad una molteplicità di iniziative in tutti i campi.
Concludendo la storia dei Solesinesi non presenta fatti eclatanti, non grandi scontri, non battaglie, non particolari eventi culturali. E’ la storia di un paese per lungo tempo povero, alleato per necessità, nei secoli trascorsi, con le Signorie dei più importanti e popolati centri vicini. Nel corso dei secoli passati non si sono insediate e succedute nel nostro paese grandi casate e quelle dei paesi confinanti, più forti e importanti, non hanno lasciato tracce ed opere significative a Solesino. Per questo motivo le testimonianze storico-artistiche del passato risultano essere quasi inesistenti, quando, invece, molti paesi limitrofi possono vantare un castello, una villa o un ricco giardino che li contraddistingue.